Adolescenza senza rete

Testo tratto da “Quel figlio senza rete” articolo scritto dallo Psicoanalista Massimo Recalcati e pubblicato su La Repubblica il 17 settembre 2018.

 

“[…] nel caso del quindicenne precipitato dal tetto di un centro commerciale, non sembra esserci alcun determinismo evidente, né psichico, né sociale. No droga, no indigenza economica, no cattiva educazione, no genitori irresponsabili, no traumi, no isolamento, no disturbi psichiatrici. Tutto nella norma. Un gruppo di giovani amici dalle vite regolari sfida la morte. Potrebbe essere nostro figlio. È un nostro figlio. Non conviene scandalizzarsi, non conviene pensare che non toccherà mai a noi il dolore sordo che sta dilaniando i suoi familiari.”

“Voler apparire senza paura di fronte alla morte non è una semplice deviazione psicopatologica della burrascosa transizione adolescenziale, ma un’ombra che accompagna questo difficile passaggio della vita.”

“L’impresa che attende ogni adolescente è difficile: abitare un nuovo corpo, trovare una nuova lingua, inventarsi un nuovo stile. Il sesso e la morte, dormienti nell’età dell’infanzia, irrompono nell’adolescenza sulla scena.”

Leggi il testo completo dell’articolo sul sito di Massimo Recalcati.

 

Testo tratto dal video “Di padre in figlio” di Matteo Lancini, Psicologo e Psicoterapeuta.

 

“Oggi c’è un basso livello di conflitto tra le nuove generazioni e gli adulti, in un momento in cui il futuro è molto incerto.”

“L’adolescente e il giovane adulto non vedono negli adulti qualcuno da destituire simbolicamente […]. Oggi non si cresce più per opposizione e trasgressione […]. Oggi la grande problematica dei nostri tempi è fare i conti con la delusione.”

“La società di internet, del narcisismo, della popolarità, dell’individualismo, della competizione, della difficoltà a trovare grandi valori di condivisione comuni ha determinato delle aspettative ideali di successo personali molto elevate.”

“In adolescenza bisognerà un po’ tollerare le delusioni dovute al fatto che si sono costruiti degli ideali infantili molto elevati […]. Tante aspettative sulla bellezza, sul successo, sulla popolarità, sul corpo, sul fatto di avere tanti followers e like possono crollare.”

“Oggi il grande tema si cui ragionare tra le generazioni è come aiutarsi a vicenda a tollerare l’insuccesso […]. Spesso i genitori, quando vedono il fallimento dei propri figli, lo percepiscono come un proprio fallimento e questo determina un corto circuito in cui è difficile per i ragazzi stessi rivolgersi agli adulti, non per paura della loro reazione, ma per paura di angosciarli troppo o di deluderli […]. Invece il fallimento è fondamentale. E’ difficile costruire la propria identità, trovare il vero sé, senza fallimenti. Il percorso della vita non è fatto solo di successi.”

“Nel momento in cui si fallisce si stanno costruendo delle aree di possibile realizzazione di sé […]. Gli adulti possono aiutare i giovani a tollerare il fallimento […]. Avvicinarsi e tollerare le parti fragili degli altri aiuta anche ad avvicinarsi e a tollerare le proprie fragilità.”

Guarda il video completo di Matteo Lancini